domenica 21 dicembre 2014

Le porte del villaggio







Un tempo, qui abitava
l'uomo di montagna
mani nodose come rovere,
viso color del bronzo
e della terra,
scura la pelle,
il sorriso avaro
ha prolificato,
lottato,
edificato,
amato e sofferto.
Nel giorno della sconfitta
è tornato a valle.
Ha depositato l'ascia e gli zoccoli,
nel cammino spento
si annidano i ragni
baite senza speranza
sono penetrate dalla neve.
Ardeva fuoco di pino, un tempo,
nella cucina bassa e scura
cuoceva il pane, la minestra, la polenta,
la madia odorava
la farina e crusca
il fumo anneriva
ancor più la fronte
i capelli li avvolgeva
il vento contrario.
E' sceso a valle
a fronte china
si vergognava delle rughe
e della caligine,
fuggiasco un fagotto di stracci,
le ossa doloranti,
il sorriso più avaro
( tratta dal libro: la montagna di E. Dulevant)

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