giovedì 9 ottobre 2014

Leggende d'alpeggio





Una volta all'alpeggio di Tsatellà c'era un pastore che portava il suo bestiame a pascolare sulle proprietà altrui.
Un giorno arrivò una guardia campestre per levargli la contravvenzione : "Quanti manzi hai?" gli chiese.
"CONTALI!" gli rispose il pastore. La guardia iniziò ma ad un certo punto restò bloccato col dito per aria.
Passò così tutta la notte ed al mattino quando il pastore tornò gli disse: "se hai finito di contare puoi andartene" e liberò la guardia dal malocchio. Il poveretto appena poté muoversi partì di corsa dimenticando la multa.

*********************************************************************************

Il Ros dou Pitchè Mondo" monticava le mucche all'alpeggio di "Pro Sec". Una volta durante l'inverno le accompagnò all'abbeveratoio ma una, che era quasi alla fine della gravidanza, scappò. Si dice che ciò capiti sovente in questo periodo ma questa volta la mucca non si trovò più. Inutile ogni ricerca era sparita. Circa due mesi dopo due cacciatori partirono per una battuta di caccia al camoscio su a Variossa e qui videro sulla neve delle orme che dal racard (fabbricato di legno) di "Pro Sec" scendevano al torrente . Le seguirono fino al torrente pensando di trovare un camoscio, ma qui videro la mucca del "Ros duo Pitché Mondo" con il vitello!
Era selvatico e dalla paura saltava come u n matto. Nel racard vi era del fieno. La mucca se ne era nutrita mangiandone un po' e per dissetarsi andava fino al torrente. Il vitello era sopravvissuto perché succhiava il latte della madre. La mucca venne presa mentre il vitello scomparve in una nube di fumo e fu mai più rivisto

*********************************************************************************

Il padrone dell'Apeggio di Tsatellà aveva un numeroso gregge di pecore ma un giorno non trovò più nulla, neanche una; le cercarono dapertutto, ma inutilmente.
Non si trovavano più. Il pastore quando vide la disperazione del padrone disse: " Se mi date qualche cosa ve le trovo io le pecore!"
Ciò detto andò sul tetto della stalla, si tolse gli zoccoli e messosi in bocca le dita dei piedi le succhiò dicendo di tanto in tanto : " patcho vèn" .
Dopo un momento si videro le pecore apparire sul monte Mèabè e scendere di corsa verso i fabbricati

dal libro " La montagna" di E. Dulevant

Nessun commento:

Posta un commento